L’INQUADRAMENTO DELL’INTERVENTO

Il progetto nel contesto europeo: i corridoi TEN-T

Trieste occupa una posizione strategica nel panorama europeo dei trasporti, essendo uno snodo fondamentale per la connettività tra l’Europa centrale, orientale e meridionale, all’incrocio dei principali corridoi della rete TEN-T (Trans-European Transport Network), tra cui il Corridoio Mediterraneo e quello Baltico-Adriatico.

Questi corridoi, definiti dal Regolamento UE 1315/2013, mirano a creare una dorsale infrastrutturale multimodale – ferroviaria, stradale, marittima e fluviale – che garantisca interoperabilità tecnica, sostenibilità ambientale e coesione economica tra le regioni dell’Unione. Pertanto, il Terminal del Molo VIII rientra tra i Progetti di Interesse Comune (progetti relativi allo sviluppo di TEN-T): favorisce l’accesso ai fondi CEF e promuove una logistica sostenibile ed è pienamente conforme ai criteri ambientali del Green Deal europeo, come i principi Do No Significant Harm (DNSH) e i Criteri Ambientali Minimi, tramite l’adozione di soluzioni per la riduzione delle emissioni, la raccolta e il trattamento delle acque meteoriche e l’impiego di tecnologie a basso impatto ambientale.

Su scala internazionale, inoltre, il progetto contribuirà a una significativa riduzione delle emissioni di CO2 legate alla movimentazione delle merci, grazie all’ottimizzazione delle rotte marittime. In particolare, si ridurranno i giorni di navigazione attualmente necessari per raggiungere i porti del Northern Range (i porti del Nord Europa), con benefici sia ambientali che economici. La collocazione di Trieste, infatti, offre un notevole vantaggio competitivo, consentendo alle navi in transito via Canale di Suez di risparmiare in media oltre 2.000 miglia nautiche e circa 148 ore di navigazione (andata e ritorno) rispetto ai porti del Northern Range. Anche sul versante terrestre, si registrano risparmi significativi in termini di distanza per i collegamenti ferroviari e stradali verso i mercati chiave dell’Europa centro-orientale. Quest’opera rappresenta quindi una risposta in linea con gli obiettivi di riequilibrio dei flussi logistici e di transizione ecologica a livello europeo

Il progetto a livello strategico nazionale e regionale

Sul piano nazionale, l’intervento beneficia di 207 milioni di euro di finanziamento pubblico e 109 milioni di euro di investimenti privati, grazie all’attivazione di un Partenariato Pubblico-Privato (PPP). Questo meccanismo prevede la collaborazione tra amministrazioni pubbliche e operatori privati per la realizzazione e gestione di infrastrutture di interesse comune, combinando risorse pubbliche e competenze imprenditoriali. L’obiettivo è di confermare e potenziare il ruolo della città Trieste, la regione Friuli-Venezia-Giulia e dell’Italia come attori logistici di livello globale, migliorando l’efficienza e la competitività del sistema portuale.

A livello regionale, lo Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia consente di trattenere una quota dell’IRPEF generata localmente. Grazie al progetto, si stima un gettito di oltre 440 milioni di euro già nelle prime fasi di gestione del terminal, fino al raggiungimento dei volumi di regime. Queste risorse rafforzeranno il bilancio regionale e permetteranno nuovi investimenti sul territorio.

Il progetto Molo ottavo del Porto di Trieste è parte di un più ampio progetto di “Estensione delle infrastrutture comuni per lo sviluppo del Punto Franco Nuovo nel porto di Trieste”.

La realizzazione del Terminal si inserisce dunque in una visione strategica multilivello, coerente con gli obiettivi di sviluppo infrastrutturale, sostenibilità e coesione territoriale, su scala locale, regionale, nazionale ed europea e in sinergia con altre progettualità che ne aumentano la funzionalità.

L’insieme di interventi pubblici sottoelencati non sono oggetto del dibattito pubblico che verte solo e unicamente sul progetto Molo ottavo.